PREMESSA

L’idea della definizione di un modello organizzativo per i piccoli paesi dello della Sardegna interna, nasce come riflessione su ciò che l’attuale pandemia ha comportato e imposto alla ordinaria vita delle comunità e su come tali “imposizioni”, voltate in positivo, prefigurino in nuce un’organizzazione e un modo di vivere interessante e nuovo che possa contribuire non solo a combattere il fenomeno dello spopolamento, ma anche richiamare nuove cittadinanze e promuovere nuovi interessi economico-sociali.

La segregazione nelle case, oltre ad aver contribuito a riscoprire e rafforzare i lagami interni alle famiglie, ha infatti anche favorito alcuni comportamenti organizzativi, quali il lavoro a domicilio e la formazione a distanza quindi l’utilizzo delle tecnologie digitali e delle reti, la possibilità di poter fare la spesa online, la conseguente consegna a domicilio delle scorte alimentari, il servizio di consegna nelle abitazioni da parte di pizzerie e ristoranti, l’utilizzo dei social finalmente finalizzato a un rafforzamento non fittizio delle relazioni e delle conoscenze tra gruppi e comunità, ecc. : tutto questo merita una riflessione e una proposta.

OBIETTIVI

Obiettivo di questa ipotesì di lavoro è quello di delineare i contenuti di un’iniziativa che possa individuare e mettere a sistema i principali aspetti di contenuto e le idonee infrastrutture materiali ed immateriali che contribuiscano a creare le migliori condizioni di evoluta vita sociale ed economica, rafforzare la rete di servizi per i singoli e la comunità nel suo complesso, favorire la territorializzazione dei servizi, creare occasioni di nuova economia locale; tutto questo riscoprendo i “luoghi non-città” con un efficace ma innovativo effetto città, senza però i disagi della grande scala.

ASPETTI INTERESSATI

In prima battuta, i principali aspetti della vita sociale ed economica potenzialmente interessati dall’iniziativa potrebbero essere:

  • una nuova socialità digitale
  • la telemedicina e l’organizzazione socio-sanitaria
  • il lavoro a domicilio
  • la formazione a distanza
  • le piattaforme di acquisto di beni e servizi
  • la cultura
  • i servizi finanziari
  • l’economia locale
  • laboratori
  • le nuove cittadinanze.

Anche la non completa presenza di questi aspetti potrebbe essere comunque elemento sufficiente per l’ impostazione, progettazione e sperimentazione dell’iniziativa, la cui validità travalicherebbe anche l’attuale stato di emergenza pandemico per proiettarsi verso una nuova normalità che però abbia appreso la lezione e guardi verso un futuro con meno impreparazione, meno incognite e più programmazione e fantasia costruttrice.

Una nuova socialità digitale

I già forti legami esistenti all’interno delle comunità locali potrebbero positivamente essere favoriti dalla creazione di luoghi di condivisione digitale (sorta di nuovi “circoli culturali” degli anni ’60), nei quali nuove e vecchie generazioni si incontrino per creare il necessario legame tra l’ieri, l’oggi e il domani, contaminandosi con le rispettive conoscenze e utilizzando le tecnologie digitali per dare continuità informativa, visiva, sonora, emozionale alla storia del paese ed alle sue occasioni di proficuo futuro.

la telemedicina e l’organizzazione socio-sanitaria

E’ ormai evidente come la nuova assistenza socio-sanitaria non potrà che partire dai territori, mettere finalmente i pazienti al centro del sistema, integrare fortemente gli aspetti sanitari con quelli più propriamente sociali e culturali, favorire l’assistenza a domicilio attraverso forme evolute di telemedicina.

La realizzazione di un disegno siffatto dovrà quindi integrare aspetti tecnologici con aspetti umani, aspetti strettamente sanitari ed aspetti multidimensionali: in questo la dimensione locale di piccola comunità appare un luogo ottimale di sperimentazione, che potrebbe prevedere l’utilizzo integrato delle telemedicina e dei servizi di intelligenza artificiale attraverso contatti video-vocali associati alla strumentazione per la valutazione dei diversi parametri, con la presenza capillare di personale medico ed infermieristico (medico di base, medico di medicina generale, OSS) e rappresentare la porta di accesso di un sistema di nuova sanità.

il lavoro a domicilio

E’ parimenti evidente come il lavoro a domicilio costituirà, d’ora in poi, una modalità abbastanza diffusa di prestazione lavorativa, tanto che si parte della creazione di un contratto collettivo ad hoc.

Questa modalità potrebbe favorire la maggiore permanenza nei paesi di lavoratori che, risparmiando tempi e costi di spostamento verso i centri più grandi e le città e rimettendo pienamente il luogo di residenza al centro dei loro interessi, andrebbero di fatto a costituire delle cittadinanze a tempo pieno, con evidenti benefici sulla vita sociale, sulle positive dinamiche economiche interne, sul rafforzamento della comunità.

la formazione a distanza

Anche la formazione a distanza sarà sicuramente favorita, anzi sarà cruciale, nel dopo pandemia; questo potrà riguardare le scuole e le università, attraverso forme nuove di aggregazione digitale e di nuova didattica teorica e sperimentale, ma più in generale la formazione e l’aggiornamento professionale (secondo trend già in corso nelle realtà più sviluppate), la formazione specialistica, quella civica e sociale, la formazione alle nuove professioni ed all’avvio di nuove imprese, ecc.

Anche questa potrà essere una grande occasione per le piccole comunità e per i “luoghi non città”, perchè favorirà l’arricchimento di una base individuale di conoscenze, di competenze e di informazioni a potenziale valore aggiunto, che, in prima battuta, tenderà ad avere il proprio luogo di residenza e la propria comunità come bacino di riferimento, introducendo nel sistema elementi di vivacità intellettuale e di proposta di nuove iniziative.

le piattaforme di acquisto di beni e servizi

E’ prevedibile che le iniziative di spesa online, di consegna a domicilio e anche di consegna a domicilio di prodotti pronti potrà consolidarsi nel tempo, un poco come “comodità” e un poco come necessario servizio a una popolazione i cui tassi di invecchiamento è previsto aumentino ancora sensibilmente.

A questo potrebbe forse aggiungersi, grazie a un possibile maggior sviluppo delle campagne e delle coltivazioni, la creazione di un mercato, inizialmente locale o zonale, di prodotti soprattutto alimentari che, supportato da idonee piattaforme tecnologiche, potrebbe gradualmente evolversi e costituire una valida integrazione di reddito.

la cultura

Anche l’accesso ai beni culturali ed alla cultura in generale, potrebbe essere favorito dalla nuova condizione di cittadinanza, di maggior tempo disponibile, di più elevato livello intellettuale e di maggiori stimoli provenienti dalla conoscenza diffusa nonché dalla situazione di migliore confidenza e di maggiore disponibilità di sistemi digitali avanzati.

Questo potrebbe avvenire sia in forma condivisa (attraverso i luoghi di condivisione digitale), che in modo singolo, sia attraverso i normali canali di fruizione online dei musei, dell’archeologia, ecc. che attraverso iniziative specifiche, tipo convenzioni con i centri di produzione della cultura, i musei, le gallerie d’arte, ecc.

Il percorso potrebbe essere in realtà anche bidirezionale, nel senso che anche i beni culturali ed archeologici locali potrebbero utilmente essere rappresentati in forma digitale e messi nella disponibilità diretta dei musei oppure direttamente dei potenziali fruitori.

i servizi finanziari

Le tecnologie digitali e le reti hanno sostanzialmente modificato i termini di utilizzo e le modalità di accesso ai servizi bancari e finanziari; il fintech continua ad introdurre in tali sistemi ulteriori innovazioni.

La dimensione territoriale potrebbe essere quindi luogo di più diffuso utilizzo di detti servizi e tecnologie, ma anche costituire occasione di sperimentazione quasi “in provetta” di moduli inediti già allo studio da parte di istituzioni finanziarie, con un occhio anche a forme di integrazione tra tecnologie, intelligenza artificiale e nuove professioni creditizie e finanziarie (la nuova banca del territorio).

l’economia locale

In considerazione di quanto prima evidenziato, non sarebbe per niente difficile che possano nascere in sede locale, nel nuovo contesto di vita sociale, di maggiore cultura, di maggiore tempo libero, di maggiori interessi anche speculativi, nuove iniziative economiche inizialmente a livello locale ma, progressivamente e coerentemente con gli scenari che si saranno aperti, anche a livello globale.

L’ambiente così creatosi sarebbe infatti terreno ideale di cultura di nuove imprese legate al territorio, di nuove start up basate sulla conoscenza e la cultura, di nuovi servizi dei quali oggi non si percepisce neanche la natura ma che sarebbero del tutto funzionali alle esperienze di rete ed all’economia ed al mercato di sistema.

laboratori

Come ampliamento, soprattutto dei punti “telemedicina” e “economia locale” si potrebbe ipotizzare la creazione di laboratori di sperimentazione, nei quali progettare e testare nuovi servizi -attraverso una contaminazione tra le varie esperienze- nei settori del turismo esperienziale (comunicazione dei luoghi, creazione del pacchetto, gestione dei flussi, ecc.) e del turismo protesico ed assistito (forma di turismo socio-assistenziale dove il territorio funge da “protesi ambientale e relazionale”).

Questi laboratori potrebbero avere come riferimento, coinvolgere e rafforzare esperienze già in corso nei territori.

le nuove cittadinanze

Detto contesto potrebbe limitare infine non solo lo spopolamento dei paesi ma anzi promuovere l’acquisizione di nuove cittadinanze stabili, rese possibili dalla nuova qualità della vita e dall’ambiente geografico ed umano, ma anche di nuove cittadinanze temporanee, del genere di quelle dei “vagabondi digitali” che trascorrono alcuni mesi dell’anno in luoghi belli e suggestivi, ma anche organizzati ed ospitali a tutto tondo, quindi anche in termini di tecnologie appropriate.

PRESUPPOSTI NECESSARI

La realizzazione dell’iniziativa consisterebbe, come elemento fondamentale, nella creazione dell’infrastruttura necessaria, sia di tipo tecnologico, che infrastrutturale che umano.

In questo senso del tutto cruciali appaiono, in primis, le infrastrutture digitali: quindi disponibilità di banda larga e, per molti versi, di accesso Internet gratuito, sicuramente nei luoghi di comunanza digitale, ma anche entro certi limiti a livello di accesso individuale.

Altro elemento importante sarebbe quello degli investimenti in infrastrutture fisiche, ma questi facilmente risolvibili con la messa a disposizione da parte delle Amministrazioni Comunali di locali idonei per consentire le attività comunitarie e quindi come luoghi di ritrovo di nuova socialità digitale.

Infine investimenti per l’assistenza tecnica, la formazione digitale, assistenza e il sostegno tecnologico per tutto il periodo di primo avvio del progetto.