Spunti per il progetto sui piccoli paesi della Sardegna
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Una delle peculiarità dell’Italia è la presenza di numerosi piccoli musei locali collocati prevalentemente in centri di medie e piccole dimensioni e nei borghi storici.
Solo in Lombardia, ad esempio, sono censiti a livello regionale 259 siti museali.
La crisi sanitaria – che ha provocato nei primi sei mesi del 2020 un calo del 65% degli arrivi di turisti stranieri in Italia (World Tourism Organization) – sta accelerando e rafforzando nuove tendenze nel settore dell’accoglienza.
La nuova esigenza, sempre più sentita, di evitare luoghi affollati rappresenta un concreto potenziale di crescita per la ricettività turistica delle località “minori”. I piccoli musei, in particolare, hanno l’opportunità di diventare un asset strategico per l’attrattività turistico culturale e di generare un indotto significativo per i centri che li ospitano.
Il digitale rappresenta lo strumento ideale per promuovere queste realtà a livello internazionale. Forniamo alcune informazioni per tracciare il profilo del turista USA e consigli utili per attrarre la sua attenzione.
Profilo turista culturale statunitense
Chi sono, in che modo pianificano le proprie esperienze turistiche, quali fonti utilizzano i turisti statunitensi interessati ai viaggi culturali?.
Da una ricerca della International Finance Corporation del 2019 su un campione di più di 2.000 persone intervistate, emerge che i turisti culturali statunitensi (TCS) appartengono alla fascia degli over 55, hanno un reddito familiare variabile dai 40.000 ai 100.000 dollari annui e un livello d’istruzione superiore alla media (università o alta specializzazione), sono sposati e convivono con il coniuge. Non sono scoraggiati dalle barriere linguistiche, viaggiano per imparare e sono disposti a riconsiderare la propria visione del mondo alla luce delle esperienze turistiche vissute.
Mete preferite
Prediligono Paesi con stili di vita e lingue diverse dai propri, hanno particolare interesse per siti storici ben noti ed edifici architettonicamente significativi. Inoltre, la maggior parte dei TCS viaggia per conoscere le tradizioni locali di una zona.
Come preparano il viaggio
I TCS organizzano per lo più autonomamente tutti gli aspetti del viaggio (spostamenti, pernottamenti, visite). Una volta scelta la destinazione, l’orizzonte di pianificazione dell’itinerario varia da una settimana a 4 mesi. Sono particolarmente indipendenti sulle decisioni di viaggio, anche se sono disposti ad accettare consigli, principalmente da amici e parenti.
Quali fonti utilizzano
Oltre al confronto con persone conosciute, i TCS trovano ispirazione guardando programmi di viaggio in TV, leggendo recensioni su siti dedicati e su riviste di settore. L’utilizzo dei social media si concentra principalmente su Facebook e Youtube, mentre tra i servizi web dedicati ai viaggi, il 61% dei TCS si affida a Tripadvisor e solo una percentuale che oscilla dall’11% al 20% utilizza Airbnb. Nelle fasi di pianificazione del viaggio è rilevante poter accedere al sito ufficiale della destinazione scelta.
Presenza on-line dei piccoli musei
A causa di risorse limitate, spesso i piccoli musei hanno difficoltà a essere on-line in maniera efficace. Nondimeno, il segmento dei TCS qui analizzato dimostra di essere molto presente sul web (tra il 73% e l’88% degli over 55 statunitensi frequenta abitualmente internet; dato Statista 2019). Inoltre i TCS preparano con scrupolo il viaggio, raccogliendo informazioni dettagliate da canali ben precisi.
Al fine di raggiungerli in maniera efficace è indispensabile adattare non solo il contenuto e la quantità delle informazioni veicolate, ma anche individuare i canali opportuni nei quali trasmettere queste informazioni.
Generalmente si possono distinguere tre tipologie di presenza sul web dei piccoli musei, non mutualmente esclusive:
- sito proprio
- pagina dedicata su portale o piattaforma (sito dei servizi turistici regionali, circuiti e reti museali)
- pagina social.
Una rapida ricognizione dei siti web offre alcuni spunti per individuare linee di sviluppo con la prospettiva di migliorare l’esperienza utente e l’attrattività turistica.
Informazioni di base
- Indirizzo, numero di telefono, e-mail
- Prezzo del biglietto
- Orari di apertura, descrizione delle mostre permanenti / collezioni
- Link ai social media (indispensabile Facebook)
- Localizzazione su Google Maps (mappa dinamica).
Informazioni sui servizi
- Galleria fotografica / profilo Facebook e Instagram
- Galleria video / canale Youtube
- Presenza o assenza di barriere architettoniche
- Bar / punto ristoro
- Negozio di souvenir e regali
- E-shop
Informazioni aggiuntive
- Sito e profili social disponibili in altre lingue
- CV del personale in più lingue
- Collegamenti a ulteriori fonti di informazione esterne al sito
- Promozione di eventi propri o territoriali, connessi all’attività del museo o rilevanti ai fini turistico-culturali
Elementi user friendly
- Facilità di utilizzo e chiarezza nella disposizione delle informazioni sul sito
- Presenza della barra di ricerca
- Presenza di recensioni dei visitatori
- Possibilità di ricevere newsletter in più lingue
- Registrazione elettronica dei visitatori
- Disponibilità di una chat in più lingue
- Capacità di dare e rispondere ai feedback.
Come raggiungere i turisti culturali statunitensi
Riviste di settore
Come emerso dal profilo del TCS, questo segmento fa riferimento a strumenti sia digitali sia tradizionali. Un primo passo al fine di raggiungerli è essere presenti su riviste statunitensi specializzate, sia cartacee che digitali, come ad esempio:
Considerando la preferenza dei TCS per siti turistici noti, a livello comunicativo è utile descrivere e offrire itinerari di 2-3 giorni che coinvolgano alcuni piccoli musei locali, come attività integrativa alla visita di una grande città.
Social media
Per potenziare la presenza in lingua inglese dei piccoli musei sui social come Facebook e Youtube, si suggeriscono due azioni:
- creare contenuti per raggiungere il segmento dei TCS mediante campagne pubblicitarie mirate
- partecipare attivamente ai gruppi di discussione Facebook dedicati ai viaggiatori statunitensi; uno tra i più seguiti è Travel Community.
I contenuti social dovranno mettere in rilievo in modo accogliente e amicale il coinvolgimento del turista nella cultura locale, indicando le occasioni di arricchimento personale offerte dal museo e dal territorio.
Piattaforme dedicate
Ultimo elemento è il potenziamento dei commenti, delle recensioni e dei rating da parte di visitatori anglofoni non solo sul sito web del museo ma soprattutto su piattaforme on-line, prime tra tutte Tripadvisor e Airbnb.
Per conseguire questo risultato è possibile sia inserire una call to action mirata direttamente all’interno del sito web e delle pagine social, sia richiedere recensioni e rating on-line ai visitatori in loco.
Questa strategia offre due vantaggi: anzitutto, i commenti di tutti i visitatori anglofoni saranno immediatamente comprensibili ai TCS e, in secondo luogo, offriranno una migliore percezione dei punti di forza e di debolezza del museo, sui quali eventualmente intervenire ai fini di un miglioramento dell’offerta sul segmento d’interesse.
Alberto Cossu
esperto di marketing e mercati internazionali
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