Manifesto

L’Associazione The Sardinian Project(1), costituita senza fini di lucro, si propone statutariamente “la finalità di concorrere allo sviluppo economico e sociale della Sardegna promuovendo la realizzazione di attività di animazione e proposta nel campo dell’economia, della scienza e delle imprese”.

L’Associazione nasce dalla duplice constatazione che nell’Isola si è molto indebolito, a tutti i livelli, il vento dell’elaborazione e del pensiero progettuale “forte” e che sono spesso solo occasionali i momenti di incontro, di stabili relazioni, di elaborazione e proposta che si basino sul metodo scientifico, su collaudate competenze e sul necessario e fecondo incontro tra saperi diversi, i soli in grado di favorire oggi la creazione di nuova conoscenza suscettibile di valorizzazione economica e di far crescere il sistema.

L’associazione punta quindi ad essere un punto di riferimento per persone con diverse conoscenze, competenze e provenienze professionali e culturali, con un’attenzione particolare ai temi dello sviluppo economico (gli uomini, il territorio), dell’impresa (quella innovativa, le start up), della ricerca scientifica e tecnologica (le eccellenze e le
potenzialità), con l’obiettivo di contribuire a creare un ecosistema della conoscenza avanzata che generi nuovi scenari e nuove opportunità nel territorio regionale.

The Sardinian Project immagina pertanto una Sardegna moderna, inserita nel sistema economico e sociale europeo, basata socialmente ed economicamente sulle proprie caratteristiche naturali, sulle risorse locali, sul saper fare dei territori, sui punti di forza che derivano dalle sue tradizioni agricole, pastorali, agroalimentari, del turismo, delle piccole e medie imprese, ma che sommi a tutto questo un’ “economia della conoscenza” da terzo millennio, che coniughi l’innovazione con il portato della storia, delle eccellenze, delle potenzialità, e dei vantaggi competitivi dell’Isola nel campo del sapere.

Per questo modo di intendere la modernità nel suo evolversi, l’Associazione guarda anche ad iniziative del passato, cercando di attingere da esse gli elementi più positivi ma considerando anche i loro punti di criticità, provando a valutarne le esperienze e interpretarle come modi aggiornati del suo operare, come ad esempio, oltre al grande progetto che debellò la malaria, la storia e le esperienze del primo e del secondo Piano di Rinascita economica e sociale della Sardegna e, sul finire degli anni 80, le iniziative nel campo dell’innovazione, della ricerca scientifica e tecnologica e del web, probabilmente ultimo pensiero “forte” della contemporaneità sarda.

The Sardinian Project, pur includendo nelle sue attività seminari, incontri e momenti di analisi strategica e programmatica sui temi dello sviluppo del territorio e dell’economia regionale, intendere comunque adottare un approccio metodologico che, facendo leva sui vantaggi competitivi della Sardegna e sulle punte più avanzate del suo sistema di conoscenza e innovazione, contribuisca a dare concreta realizzazione a progetti ed iniziative che abbiano ricaduta sul territorio regionale.

Quindi consapevolezza del percorso storico, economico e sociale dell’Isola, ma anche e soprattutto visione, proiezione verso il futuro, pensiero “forte”, programmi, progetti, azioni, talenti e partnership da attivare, interessi positivi da focalizzare, saper fare tecnologico e innovativo da attirare, ricadute sul territorio regionale da promuovere.
A questo fine l’associazione promuove iniziative, eventi, conferenze, esposizioni, workshop, incontri, pubblicazioni, progetti finalizzati a migliorare l’economia e le condizioni sociali dell’Isola.

(1) Il progetto internazionale “The Sardinian Project” che debellò il millenario flagello della malaria nell’Isola, rappresentò nell’immediato dopoguerra, pur con contraddizioni e criticità, il primo progetto a forte ed operativo impatto sull’intero territorio regionale e pose, di fatto, le fondamenta socio-ambientali sulle quali la Sardegna costruì il suo percorso nella modernità.
Nell’assumerne la denominazione, l’Associazione The Sardinian Project intende richiamare sia l’unità di intenti che mosse la lotta antimalarica che le varie energie umane e scientifiche che concorsero al progetto che la diffusione e l’impatto territoriale che lo caratterizzò.
Il progetto debellò la malaria ma non riuscì a debellare la presenza della zanzara anofele nell’Isola, fatto che oggi ci ricorda come nell’attuale mondo aperto, globale, competitivo ed iper connesso sia necessario non solo eccellere ed avere impatto di ampia scala ma anche mettersi continuamente in discussione e cogliere le nuove sfide attraverso un costante confronto con l’evoluzione degli scenari esterni all’Isola.

Linee e ambiti di azione

Linee di azione

Le linee di azione di “The Sardinian Project” rappresentano i suoi ambiti di attività organizzati per insiemi coerenti di tematiche e di obiettivi.
Esse sono le seguenti:

Azioni di sistema: sono finalizzate a creare occasioni non formali di incontro e discussione che favoriscano scambi di conoscenze, di esperienze, condivisione di progetti e iniziative, con l’obiettivo di promuovere la formazione di un ecosistema innovativo e gradualmente costruire una identità di sistema –quindi non casuale ne episodica- che abbracci le più significative realtà economiche, scientifiche, tecnologiche e di impresa presenti in Sardegna.

Azioni di programma: sono finalizzate a elaborare e proporre ad istituzioni e operatori istituzionali iniziative, programmi, progetti dal particolare valore economico-sociale, nonché a focalizzare l’attenzione di imprenditori, manager, investitori, potenziali partner, verso specifici e innovativi progetti economici o comunque di elevato valore sociale, con l’obiettivo di favorire la loro concreta realizzazione. Queste linee di azione saranno caratterizzate da una costante visione sul futuro e sulle frontiere scientifiche e tecnologiche che favorisca la diffusione delle conoscenze più avanzate in tema di scienza, impresa, nuove tecnologie, trend economici, scenari nazionali ed internazionali, con l’obiettivo di rendere la Sardegna attiva partecipe dei nuovi scenari globali.

Ambiti di azione

In linea di massima l’operatività dell’Associazione è contenuta all’interno delle aree dell’economia, dell’impresa, della scienza e della tecnologia più significative dell’economia regionale e di quelle aree di studio che, per effetto di fattori storici o sociali, trovano in Sardegna condizioni realizzative uniche o rare e la cui valorizzazione, oltre ad essere socialmente impattante, rappresenta quasi il completamento di un ciclo autoctono. In questa ottica, seppure in termini di divenire, le aree di maggior interesse per l’attività dell’Associazione possono essere così definite:

Territorio: comprendendo in essa l’economia della terra, l’utilizzo del territorio in senso ampio comprese le sue connotazioni ambientali, lo sviluppo locale e l’innovazione territoriale.

Scienza e impresa: comprendendo le aree di ricerca più vicine alla frontiera scientifica e tecnologica e quelle per le quali esistono condizioni potenziali di eccellenza, nonché l’impresa ad elevato contenuto di conoscenza e di innovazione, coniugata nelle sue diverse componenti come il capitale umano, il capitale finanziario, ecc.; l’area comprende naturalmente tutte le possibili attività di interazione vitale tra scienza e impresa.

Bellezza: comprendendo in quest’area il complesso di attività finalizzate ad una valorizzazione intelligente e rispettosa delle bellezze paesaggistiche ed ambientali, della cultura, della storia, dell’arte, dell’architettura.

Benessere e salute: comprendendo in quest’area i temi legati alla qualità della vita, alla longevità, alla alimentazione, agli stili di vita, alla medicina.

Il Consiglio Direttivo

L’associazione è retta da un Consiglio Direttivo attualmente composto da:
Mario Mariani, Andrea Costaglioli, Antonio Tilocca, Francesco Cucca, Francesco Marcheschi, Antonella Arca, Lidia Leoni.